Sequestro casa di famiglia? Ammesso anche se i coniugi sono separati
Con la sentenza n. 554 del 10 gennaio 2020, la Cassazione è intervenuta sul tema del sequestro della casa di famiglia. Vediamo il caso esaminato e cosa è stato stabilito.
Analizzando il caso di una donna nei confronti della quale è stato disposto il sequestro della casa di famiglia e dell’auto in seguito a un’inchiesta per indebita compensazione di imposte a carico dell’ex marito, la Cassazione ha stabilito che, anche in caso di separazione, è lecito il sequestro della casa di famiglia e dell’auto della moglie del presunto evasore, anche se la donna ha chiesto un mutuo per l’acquisto. Secondo quanto stabilito dalla Cassazione, basta che ci siano “indizi tali da far presumere che il contribuente abbia comunque la disponibilità di quei beni”.
La decisione della Cassazione, che ha confermato il sequestro della casa di famiglia e dell’auto, è arrivata sebbene la donna fosse separata dal marito presunto evasore, sostenendo che il suo “stipendio non le avrebbe permesso un tenore di vita così alto”.
Nel motivare la propria decisione, la Cassazione ha evidenziato che il Tribunale di Bergamo aveva “sottolineato analiticamente i plurimi elementi indicativi della disponibilità anche da parte dell’indagato dei beni formalmente intestati alla ricorrente, sottoposti a sequestro per equivalente”.
E come evidenziato da Italia Oggi, che ha esaminato il caso, “i giudici del riesame hanno ricavato in modo logico la disponibilità da parte dell’uomo dei beni sequestrati, benché formalmente intestati alla ricorrente, in considerazione dei plurimi e convergenti elementi deponenti nel senso della fittizietà della intestazione alla sola ex della abitazione familiare e della automobile e della provenienza del denaro depositato sul conto corrente bancario alla stessa intestato anche, se non in prevalenza da lui, con la conseguente sussistenza del presupposto della effettiva disponibilità per poterne disporre il sequestro ai sensi dell’art. 12 bis dlgs. 74/2000”.