ROMA EXPO 2030, QUALI SONO I PROGETTI CHE VEDREBBERO LA LUCE IN CASO DI VITTORIA
Roma vuole diventare il centro del mondo, e lo vuole fare in occasione di Expo 2030, a cui si candida con un dossier dal titolo “Persone e Territori: Rigenerazione, Inclusione e Innovazione”. 618 pagine per ottenere la manifestazione concorrendo contro Corea del Sud e Arabia Saudita.
La città ha presentato la candidatura al Bureau international des expositions (Bie) il 7 settembre 2022.
La città verrà scelta in base alla votazione a cui parteciperanno i 170 membri del Bie, attesa a novembre 2023.
La volontà è sottolineare l’importanza della rigenerazione e riqualificazione urbana, unite all’inclusione sociale e all’innovazione. Questo tema è stato reso noto attraverso la grande campagna mediatica Humanlands.
Si vedono per esempio dei giganti che si prendono cura di Roma, come una maxi-bimba che pianta un albero vicino al Colosseo, tre ragazzi enormi seduti sui ruderi del Parco degli Acquedotti, e un’enorme pittrice che ridipinge il Gazometro.
Il progetto
L’assegnazione arriverà a novembre, quindi il tempo stringe, ma ottenere un evento del genere darebbe molto risalto alla Capitale oltre che grande visibilità stessa al nostro Paese.
Il fulcro del progetto sarebbe il quartiere di Tor Vergata, la grande zona della Capitale che ospita l’omonima università, area universitaria e residenziale. Per contrastare la trascuratezza di questi ultimi anni, si cercherebbe di riqualificare la zona ponendola al centro di un progetto ambizioso.
Farà parte della riqualificazione anche un grande complesso sportivo progettato dall’architetto spagnolo Santiago Calatrava, quello delle Vele, abbandonato da 15 anni ma che diventerà il centro di Expo 2030. Sorgeranno infatti padiglioni ed eventi a cui potranno partecipare cittadini e turisti da tutto il mondo.
L’obiettivo è poi quello di riutilizzare tutti i padiglioni anche in un momento successivo all’Expo, creando un nuovo centro dell’innovazione.
L’Expo Solar Park
Sostenibilità ed efficienza si uniscono nella progettazione dell’Expo Solar Park, un parco energetico di 150 mila metri quadrati progettato dall’architetto Carlo Ratti, direttore del Senseable Lab del MIT di Boston.
Sorgerà sempre a Tor Vergata, e sarà il parco solare urbano più grande al mondo, con la capacità di produrre fino a 36 megawatt di energia.
La particolarità del parco saranno i suoi “alberi energetici” caratterizzati da pannelli solari che si aprono e si chiudono, in modo da dare riparo ai turisti durante le giornate particolarmente calde.
Dall’alto, questa struttura darà all’Expo il caratteristico aspetto di un mosaico. Questa complessa rete energetica è completata dal padiglione Eco-system 0.0, l’edificio più alto di Expo.
La linea C
A cambiare notevolmente sarà anche l’aspetto legato alla mobilità. Tra le opere più importanti c’è la continuazione della linea C della metro. La linea collegherà la periferia attraversando il Colosseo, piazza Venezia verso la Farnesina per poi concludersi al capolinea di Grottarossa.
Il sindaco Gualtieri ha dichiarato che durante l’intera durata dell’evento l’orario di funzionamento della metropolitana sarà prolungato fino all’1 di notte, per poter garantire una migliore mobilità di tutti anche dopo gli eventi legati all’Expo.
Sono poi in previsione anche potenziamenti nel settore ferroviario, con tre interventi specifici: il collegamento da Valle Aurelia a Tor di Quinto, da Tor di Quinto al Bivio Pineto-Stazione Aurelia e un’ulteriore estensione verso la zona nord di Roma, con un investimento totale di 1245 milioni di euro.
I lavori legati alla mobilità saranno completati entro il 2029, in modo che sia tutto pronto per accogliere un evento di rilevanza internazionale come quello dell’Expo 2030.