Nomisma: calano le vendite di case tra 40mila e 110mila unità rispetto al 2019. Le quotazioni nel biennio 2020-2021 potranno scendere tra l’1,1 e il 3,1%
Un buco di qualche mese che visite virtuali e acquisti online non potranno colmare. Il mercato immobiliare si prepara ad assorbire un duro colpo dal blocco dovuto all’emergenza sanitaria che il nostro Paese vive a causa del coronavirus.
E dato che il settore residenziale rappresenta la fetta maggiore del nostro mercato è in questo ambito che, anche per la chiusura delle agenzie per decreto, si attende un calo importante delle compravendite e in un secondo momento dei prezzi.
I vertici di Nomisma hanno presentato il 25 marzo la fotografia e le previsioni sul settore, in una diretta streaming che da sola racconta la situazione di isolamento che stiamo vivendo.
La rappresentazione che ne esce è a tinte scure e sovrappone immagini diverse in base allo scenario che potrà realizzarsi. Archiviato quello pre-virus, ormai superato, restano due scenari negativi, più o meno pessimistici.
In sostanza da Nomisma si aspettano un calo delle compravendite residenziali tra le 40mila e le 110mila unità rispetto alle 603mila vendite del 2019, che in termini di fatturato significano da 9 a 20 miliardi in meno di volumi nel 2020. Senza coronavirus Nomisma si attendeva 613mila transazioni quest’anno.