GRANDI CENTRI VS PICCOLE CITTÀ: SE COMPRARE CASA IN UNA METROPOLI COSTA IL DOPPIO. O IL TRIPLO…
Abitare in una grande città o in un piccolo centro urbano? Meglio il popoloso capoluogo di regione o la provincia “a misura d’uomo”? Spesso non si tratta solo della valutazione tra stili di vita differenti, della quantità dei servizi offerti o della qualità di ambiente e natura circostanti. Se infatti la scelta prevede l’acquisto di una casa, allora le differenze tra queste due opzioni si fanno più marcate anche dal punto di vista economico.
Solitamente comprare un’abitazione in una metropoli comporta una spesa maggiore rispetto a comuni più piccoli, anche se si tratta di capoluoghi di provincia. Sapevi però che la differenza di prezzo è quasi il doppio? Infatti, secondo il recente report del nostro Ufficio Studi, alla fine del 2020 il costo delle case nelle grandi città supera di tanto quello delle abitazioni dei centri urbani con meno di 250mila abitanti.
I prezzi delle case nelle grandi città e nei centri urbani minori
L’anno segnato dalla pandemia è stato valutato a più riprese come il momento di inversione del trend che vedeva in costante aumento il valore degli immobili nelle grandi città.
I dati presentati dal nostro Osservatorio raffigurano però uno scenario in cui il costo medio delle case nelle metropoli continua a crescere. All’interno del mercato immobiliare nazionale sono proprio le abitazioni in città con più di 250mila abitanti ad avere registrato un incremento dei prezzi dello 0,9% a metro quadro. Al contrario, i centri più piccoli hanno chiuso il 2020 con una lieve flessione, pari a -0,2%.
Quindi, per comprare casa in una grande città servono in media 2.571 euro al metro quadro. Invece si ferma a poco più della metà il prezzo medio per una abitazione in un centro con meno di 250mila abitanti: servono 1.312 euro al metro quadro.
Le differenze di prezzo regione per regione.
Ecco allora che abitare in una grande città o in un capoluogo più piccolo, sempre all’interno della stessa regione, può fare davvero la differenza in termini economici quando si tratta di comprare casa.
Stando ai dati Istat pubblicati ad agosto 2020, sono 12 i comuni italiani che superano la soglia dei 250mila abitanti: Roma, Milano, Napoli, Torino, Palermo, Genova, Bologna, Firenze, Bari, Catania, Verona e Venezia.
Con la sola eccezione di Catania e di Verona, gli altri centri urbani della lista sono capoluoghi delle rispettive regioni. E lo scenario dettagliato, da Nord a Sud dello stivale, conferma il gap tra il prezzo delle case nelle grandi città rispetto ai centri urbani più piccoli, capoluoghi di provincia inclusi.
Il caso della Lombardia è emblematico: nel 2020 a Milano il prezzo medio al metro quadro per acquistare un’abitazione ha segnato il valore di 3.782 euro, con un incremento da record del 9,2% rispetto all’anno precedente. Una cifra che è più del triplo rispetto alla media di 1.237 euro al metro quadro, necessari per compare casa a Cremona.
È davvero simile anche lo scenario del Lazio: per Roma servono in media 3.265 euro al metro quadro. Cioè poco meno del doppio rispetto al valore della seconda classificata della regione, Latina, per la quale si registra una media di 1.730 euro al metro quadro. Si sfiora invece il triplo considerando gli altri tre comuni che sono capoluogo di provincia della regione, Viterbo, Frosinone e Rieti, per i quali servono rispettivamente 1.260 euro, 1.233 euro e 1.140 euro in media al metro quadro.
Anche il Sud Italia rispecchia il trend immobiliare riportato dal nostro Centro Studi, forse con differenze meno accentuate. In Sicilia, per esempio, servono in media 1.309 euro al metro quadro per comprare casa nel capoluogo di regione, Palermo. Poco meno del doppio rispetto al Comune più “economico”, Caltanissetta, in cui servono mediamente 750 euro al metro quadro.